Una ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università della California a San Diego (Mingshan Xue, Bassam V. Atallah & Massimo Scanziani) e pubblicata sulla rivista Nature, fa luce su un meccanismo centralizzato a livello cerebrale che consente di mantenere un rapporto costante tra stimoli eccitatori e stimoli inibitori su una popolazione di neuroni, mantenendo così il cervello in equilibrio e permettendogli di affrontare in maniera adattiva i compiti e le sfide della vita quotidiana.
La scoperta, ottenuta analizzando la corteccia cerebrale di topo, apre anche interessanti prospettive per la comprensione di patologie neurobiologiche come l’epilessia, l’autismo o la schizofrenia.
“Se questo rapporto è alterato, si altera anche la percezione del mondo del soggetto, che potrebbe non essere più in grado di regolare l’enorme flusso di stimolazioni che arrivano al cervello in una giornata normale”, ha concluso Scanziani. “Come conseguenza, il soggetto stesso potrebbe essere sopraffatto dalle stimolazioni o viceversa del tutto insensibile: ciò sarebbe evidente soprattutto nelle interazioni sociali, che richiedono una regolazione fine degli stimoli”.
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