Identificati i neuroni che riscrivono ricordi traumatici, in modo da ridurre paura e dolore.

Individuati i neuroni capaci di “riscrivere” i ricordi traumatici, in modo da ridurre la paura e il dolore che vi sono associati.
La scoperta è stata realizzata da un gruppo di scienziati svizzeri della Scuola politecnica federale di Losanna e pubblicata sulla rivista Science nel luglio del 2018 e aiuterebbe a spiegare alcuni meccanismi trasformativi che sono alla base del trattamento di problemi come il disturbo post-traumatico da stress, l’ansia, lo stress e l’insonnia.

Fornirebbe anche altri nuovi dati neuroscientifici che spiegano e suffragano indirettamente l’efficacia dell’EMDR nel trattamento dei disturbi a base traumatica.

Se l’attenuazione della paura sia mediata dall’inibizione della traccia della memoria originale della paura con una nuova traccia di memoria della sicurezza o dall’aggiornamento della traccia della paura originale verso la sicurezza è  una domanda di lunga data sia nelle neuroscienze che nella psicologia.

In questo ricerca svizzera, gli scienziati sono arrivati alla conclusione che i neuroni coinvolti nella memorizzazione degli eventi traumatici sarebbero anche in grado di ridurre, con il tempo, la paura e l’ansia collegate a quei ricordi.

Per verificare questa ipotesi, hanno riprogrammato geneticamente alcuni topi per dotarli di un gene “reporter” che emette un segnale identificabile e misurabile – ossia una proteina fluorescente – capace di registrare l’attività neuronale in corso.

Dopo aver sottoposto gli animali a un esperimento in grado di produrre ricordi traumatici di lunga durata, gli autori hanno identificato un gruppo di neuroni situati nel giro dentato del cervello – un’area dell’ippocampo implicata nella codifica, nella rievocazione e nella riduzione della paura – coinvolti nella memorizzazione degli eventi traumatici a lungo termine.

Successivamente, i ricercatori hanno spinto i roditori ad allenarsi a ridurre la paura tramite il metodo dell’esposizione: li hanno messi più volte in un ambiente che riproduceva le stesse circostanze dell’episodio traumatico, ma privo del fattore pericoloso che aveva provocato il forte stress.

L’analisi dell’attività cerebrale dei topi ha dimostrato che alcuni dei neuroni responsabili della rievocazione dei ricordi dolorosi si “accendevano” anche quando i roditori non mostravano più paura. Per la precisione, la loro attivazione era maggiore quanto meno gli animali risultavano spaventati. Secondo gli esperti, questo suggerisce che gli stessi neuroni sarebbero responsabili non solo della memorizzazione degli episodi traumatici, ma anche della loro “riscrittura”.

Per verificare quest’ipotesi, gli studiosi hanno ridotto l’eccitabilità di questi neuroni in un altro gruppo di controllo che è stato sottoposto alle stesse prove: in questo caso, durante la terapia gli animali mostravano una minore riduzione della paura rispetto agli altri. Quando invece hanno provato ad aumentare l’eccitabilità dei neuroni in altri roditori, la diminuzione del timore è stata ancora più evidente.

Fonte:

https://science.sciencemag.org/content/360/6394/1239